La parlata Sadalese

La lingua sarda ha origine antichissima, pre latina, probabilmente legata ai primi vocaboli pronunciati dagli originari abitanti della Sardegna le cui tracce di presenza nell’isola risalgono già al paleolitico inferiore (Perfugas). Appartiene alle lingue indoeuropee ma è considerata autonoma dai sistemi dialettali di area italica, gallica e ispanica e pertanto classificata come idioma a sé stante nel panorama neolatino.
Tuttavia questa lingua proto sarda ha subito notevoli modificazioni in seguito alle invasioni dei fenici (limitatamente alle zone costiere), dei Cartaginesi,  e soprattutto dei Romani (che con la lingua latina contaminarono moltissimo l’originale lingua sarda
), le minori invasioni dei Vandali e dei Bizantini, infine quella degli Spagnoli.

La lingua sarda si suddivide in due gruppi linguistici localizzati in diverse località: Il logudorese del centro-nord Sardegna e il Campidanese del centro-sud Sardegna.
La parlata sadalese presenta affinità linguistiche dell’uno e dell’altro gruppo, ma con caratteristiche variabili e differenze linguistiche anche con i centri abitati limitrofi.

Per fare in modo che si conservi la lingua sarda sadalese almeno nella forma attuale, tramite interviste ad anziani del paese, si sta ricostruendo un dizionario con vari tematismi; tra cui il più importante è la toponomastica, affiancato da una carta dei toponimi, in quanto molti di essi hanno mantenuto l’origine proto sarda.

 

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Cenni storici su Sadali


Il piccolo e ospitale paese di Sadali sorge a circa 750 metri sul livello del mare, al bordo del tacco omonimo. Sadali fa parte della Barbagia di Seulo. La Barbagia è una regione per la maggior parte montuosa e ciò che la caratterizza è la varietà e la spettacolarità dei paesaggi selvaggi e pittoreschi non di rado unici, che ben giustificano chi l’ha definita “isola nell’isola”. 

Il territorio di Sadali copre una superficie di 4988 ettari. Pur essendo stato sempre un modesto centro anche Sadali ha la sua storia; una storia lunga e lontana che si perde nei meandri dei secoli. La leggenda vuole che il paese sia stato fondato da un capraio che si sistemò con il suo gregge in una località protetta dal gelo, soleggiata e ricca di acqua e pascoli, che avrebbe successivamente preso il nome di “Mesu Idda” . trovandosi bene invitò parenti ed amici a trasferirsi nel sito dando origine ad una nuova comunità che avrebbe preso il nome di “S’aili”  cioè la capanna dei capretti. Secondo altri ( C. Marcato ), il nome sarebbe d’origine preromana, la quale contrasta con quella dello Spano che deriverebbe dal fenicio Sad + El vale a dire ausilio, fortezza grande. 

Tagliato fuori dal corso del Flumendosa, nell’inverno rimaneva isolato per più settimane per mancanza di ponti, la sue comunicazioni economiche e sociali, per lo più si restringevano alla restante parte della Barbagia e dell’Ogliastra, delle quali condivideva usi e costumi. Soltanto nel 1753, quando fu costruito il ponte di Nurri, poté allacciare rapporti più regolari anche con la capitale. Questo isolamento forse fu la causa del suo ritardato sviluppo demografico; nel 1678 non superava i 59 fuochi, cioè unità familiari, nel 1688 contava 170 abitanti e nel 1751 non oltrepassava i 320. nel 1842, con l’evento della ferrovia, raddoppiò la sua consistenza demografica raggiungendo i 680 abitanti e nel 1901 erano 829 anime, dopo di che il numero è sempre cresciuto fino agli anni ’50, da qui ha iniziato lentamente a calare fino all’ultimo censimento dove siamo risultati circa 970 abitanti.

Sadali è sempre stato conosciuto come il paese dell’acqua perché ovunque sgorgano numerose sorgenti, e lo stesso nomignolo dei suoi abitanti è Sadilesus abbausu.

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