La lingua sarda ha origine antichissima, pre latina, probabilmente legata
ai primi vocaboli pronunciati dagli originari abitanti della Sardegna le cui tracce di presenza nell’isola risalgono già al paleolitico inferiore (Perfugas). Appartiene alle lingue indoeuropee ma è
considerata autonoma dai sistemi dialettali di area italica, gallica e ispanica e pertanto classificata come idioma a sé stante nel panorama neolatino.
Tuttavia questa lingua proto sarda ha subito notevoli modificazioni in seguito alle invasioni dei fenici (limitatamente alle zone costiere), dei Cartaginesi, e soprattutto dei Romani (che
con la lingua latina contaminarono moltissimo l’originale lingua sarda), le minori invasioni dei
Vandali e dei Bizantini, infine quella degli Spagnoli.
La lingua sarda si suddivide in due gruppi linguistici localizzati in diverse
località: Il logudorese del centro-nord Sardegna e il Campidanese del centro-sud Sardegna.
La parlata sadalese presenta affinità linguistiche dell’uno e dell’altro gruppo, ma con caratteristiche variabili e differenze linguistiche
anche con i centri abitati limitrofi.
Per fare in modo che si conservi la lingua sarda sadalese almeno nella forma attuale, tramite interviste ad anziani del paese, si sta ricostruendo un dizionario con vari tematismi; tra cui il più importante è la toponomastica, affiancato da una carta dei toponimi, in quanto molti di essi hanno mantenuto l’origine proto sarda.
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